70 anni di storia, una vita di Sardegna
Da ormai 70 anni svolgiamo il nostro lavoro in Sardegna, immersi nelle sue tradizioni e nelle straordinarie caratteristiche di questa magica Isola. Da questo traguardo nasce un progetto che valorizza il tramandare e l’innovare le antiche conoscenze del territorio, attraverso il racconto di storie di persone che, con il proprio operato, arricchiscono la cultura sarda. Mettendoci tutta la loro anima.
Ed è proprio esplorando la nostra isola che siamo arrivati a Simone Cavagnino. Lui non è solo un giornalista e scrittore: è un esempio di come, anche da un terreno ostico e sconnesso come quello della nostra isola, sia possibile raccogliere opportunità e trasformarle in storie di resistenza.
Il ritmo del jazz in Sardegna

La Sardegna è un’isola che vibra al ritmo delle sue tradizioni, dei suoi paesaggi e, sempre più, delle note del jazz. Note che Simone ci ha fatto ascoltare e conoscere durante la piacevole mattinata passata insieme.
Durante l’incontro, emerge chiaramente il suo saldo legame con la Sardegna, unito a un amore autentico per l’arte e la musica. Elementi che trovano espressione nel suo libro Sardegna, Jazz e dintorni (Aipsa Edizioni, 2018), scritto insieme a Claudio Loi: un intenso racconta del jazz isolano attraverso le voci dei suoi protagonisti.
Il libro raccoglie infatti le esperienze di musicisti sardi che portano la propria arte e le proprie radici nel mondo, di artisti che vivono l’isola come punto di partenza e di ritorno, e di tanti musicisti stranieri che, affascinati dalla Sardegna, vi hanno trovato ispirazione e, talvolta, una nuova casa.
Il legame con l’Isola e l’impatto del jazz sul territorio
Per Simone Cavagnino, vivere in Sardegna significa prima di tutto imparare a guardare oltre. Significa superare le difficoltà che la condizione insulare può comportare e, al tempo stesso, saper cogliere le unicità che solo questa terra sa regalare. A sostegno di questa visione, Cavagnino cita una frase di Dori Ghezzi, condivisa durante un’intervista: «La Sardegna è un po’ come Bob Dylan, fa di tutto per non essere amato, ma tu lo ami ugualmente».

Questa filosofia diventa la bussola che orienta il suo lavoro: raccontare le realtà culturali dell’Isola, dando voce a un fermento musicale in piena fioritura. Simone stesso sottolinea come i festival siano momenti fondamentali di incontro e crescita: «In Sardegna ci sono tantissimi festival musicali e grazie a questi posso misurarmi continuamente con belle anime. L’ambiente jazz, i jazzisti, sono musicisti molto aperti al confronto, al dialogo, all’ascolto».
Attraverso eventi, concerti e scambi culturali, la Sardegna diventa così un crocevia di storie, esperienze e suoni. Per il giornalista, la cultura e i grandi appuntamenti musicali hanno la forza di valorizzare i luoghi e le peculiarità, spesso non tanto conosciute dell’Isola, portandole alla luce e rendendole patrimonio condiviso.
70 anni di storia, una vita di Sardegna
La storia di Simone Cavagnino è una preziosa testimonianza di come la Sardegna, pur restando fedele alle proprie radici, sappia dialogare con il mondo intero, reinventandosi costantemente, anche al ritmo del jazz. L’operato dell’autore non si limita a fotografare la scena musicale isolana, ma la interpreta come strumento di crescita, dialogo e amore per la propria terra.
Nelle sue parole abbiamo ritrovato lo stesso spirito con cui tramandiamo e innoviamo la tradizione cerealicola e molitoria della terra del grano, quella che ci ha resi ciò che siamo. E anche valori come tradizione, saggezza, famiglia, umiltà, innovazione e trasparenza, gli stessi che guidano il nostro lavoro da settant’anni; quando i campi di grano della Marmilla, con la loro resilienza e autenticità, ci hanno dato la forza per dar vita al nostro sogno, fin dal 1955.
Per celebrare questo importante traguardo, abbiamo scelto di dare spazio a un progetto speciale, dedicato a raccontare le storie di personalità sarde che, con il loro operato, custodiscono antichi mestieri e tradizioni, o arricchiscono la realtà dell’Isola nei più disparati ambiti: dall’arte alla scienza, dall’artigianato alla gastronomia.